«È un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita.» William Shakespeare

venerdì 28 dicembre 2007

Chiocciole di sfoglia ai pomodori secchi

Un bel metodo per utilizzare quei ritagli di pasta sfoglia che spesso avanzano quando si preparano, torte salate, salatini, ecc.


COME SI FANNO:
Si prendono gli avanzi della sfoglia, e si riducono a striscioline con la rotella dentellata (secondo me sono più carini).
Si prendono dei pomodori secchi sott'olio e si tagliano a pezzetti con un coltello.
Si mettono due pezzi di pomodoro sulla cima di ogni striscia di sfoglia e la si arrotola quindi su se stessa premendo bene la parte finale per farla attaccare.
Si distribuiscono le "chiocciole" ben distanziate su carta forno.
Si spennellano leggermente con uovo sbattuto (potete anche non farlo) e si infornano per 5 minuti o fino a doratura.
Fate attenzione perché questi bocconcini sono talmente piccoli che bruciano facilmente!!!

VARIANTI GOLOSE:
Si possono farcire anche mettendo al centro un'oliva verde snocciolata e arrotolando sempre su se stessa la striscia di sfoglia, oppure con cubetti di prosciutto cotto, o ancora con pezzetti di acciughe sott'olio ben scolate e tamponate con carta da cucina!

venerdì 21 dicembre 2007

Un abete speciale

Tanti Auguri per un Natale sereno a tutti voi!!! ... con il cuore...



Quest'anno mi voglio fare
un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.

Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.

Un raggio di sole
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.

E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare
a spalancare gli occhi:

un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
e per loro ogni giorno
all'altro è uguale,
e non è mai festa.

Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato.


Gianni Rodari

mercoledì 19 dicembre 2007

Accetto l'invito...Best of 2007 - Foodblogger's Recipe Collection

Sandra e Zorra hanno ideato questa bella iniziativa:
(cliccate sul logo)
best of 2007

Seguite queste semplici regole…

- inviate la ricetta (solo una per blog) alla seguente mail: mybestrecipe(at)gmail(dot)com
- vostro nome
- nome del blog e url
- nome della ricetta(e) e l’url del post
- città di provenienza/nazionalità

Ultimo giorno utile per l’invio 28 dicembre 2007.


Ora scelgo la ricetta e partecipo anche io... con molta modestia!

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Aggiornamento: 21 dicembre 2007

Ho scelto di partecipare con...
"Fusilli con finocchi e calamaretti all'aroma di aneto"


... che ne dite? a me sono sembrati semplici da realizzare ma originali come gusto. E' stato uno di quei piatti nati per caso, ma che una volta assaggiato ho ritenuto davvero ben riuscito e ben bilanciato nei sapori!

martedì 18 dicembre 2007

Carote all'aceto balsamico "wok-style"

Wok! Una padella molto versatile in cucina... ideale per friggere ma anche per saltare, scottare, rosolare.
Con questo metodo di cottura delle semplici verdure come queste, rimangono belle sode e croccanti... come piacciono a me!



INGREDIENTI:
7-8 carote
1 costa di sedano
1/2 cipolla bianca
3 cucchiai di olio extra-vergine
2 cucchiai di aceto balsamico
1/2 mestolo di brodo vegetale
sale
pepe

PREPARAZIONE:
Raschiate e spuntate le carote.
In una pentola fate bollire 1 litro di acqua salata, unite le carote e fate cuocere per 5 minuti (non di più), dopodiché scolatele e tagliatele a fette oblique (a becco d'oca... si dice così?).
Versate l'olio nel wok, unite la cipolla tagliata a fettine sottili e il sedano a tocchetti e fateli appassire a fuoco medio.
Aggiungete le carote e insaporite con una presa di sale e un'abbondante macinata di pepe.
Bagnate con mezzo mestolo di brodo caldo e lasciatele insaporire per 5 minuti circa, mescolando di tanto in tanto delicatamente, per evitare che le verdure si rompano.
Quando il brodo è evaporato spruzzate con 2 cucchiai di aceto balsamico e fate cuocere ancora 2 minuti.
Se necessario regolate ancora di sale.

Le carotine sono pronte!!

lunedì 17 dicembre 2007

Focaccia al Parmigiano

Iniziamo la settimana con una focaccia davvero semplice da realizzare!!
Potete gustarla da sola oppure utilizzarla per accompagnare un antipasto all'italiana con formaggi, salumi e sott'oli.


INGREDIENTI:
300 gr di farina 00
100 gr di semola di grano duro
80 gr. di parmigiano grattugiato
1/2 cucchiaino di lievito secco per pizza
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
una punta di cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di sale fine
acqua q.b.
semi di papavero e sesamo (a piacere)

PREPARAZIONE:
Riunite farine, parmigiano, sale e zucchero in una ciotola.
Versate l'olio, aggiungete il lievito e mescolate unendo acqua tiepida quanto basta per ottenere un impasto morbido e abbastanza appiccicoso.
Formate una palla e lasciate lievitare circa 20 minuti.



Riprendete l'impasto e lavoratelo ancora qualche minuto.
Stendetelo nelle teglia ben oliata e con le dita formate dei piccoli buchi sulla superficie.



Se volete potete spargervi sopra dei semini di papavero o sesamo, ma non è indispensabile.
Infornate a 180° per circa 15-20 minuti.
Attenzione a non far colorare troppo la superficie altrimenti la focaccia prende un sapore amarognolo a causa del parmigiano che brucicchia!
Ho servito la focaccia con pomodorini tagliati, olive schiacciate piccanti, spianata calabra e fettine di taleggio.

giovedì 13 dicembre 2007

Torta di frolla al cacao con crema di cioccolato

Cioccolato-mania? Questa torta fa per voi!
Una frolla croccante e friabile accompagna un ripieno cioccolatoso dal profumo intensissimo.


Innanzitutto ho preparato una frolla di circa 400 g impastando velocemente questi ingredienti:
- 200 g farina
- 130 gr burro
- 70 gr zucchero
- 1 tuorlo d'uovo
- 40 gr cacao amaro
- scorza grattugiata di limone

Formate una palla e mettetela in frigorifero avvolta da pellicola a riposare per una buona mezz'ora.

Poi ho preparato la crema con:
- 1 litro di latte
- 100 gr di cioccolato fondente
- 50 gr di cioccolato al latte
- 75 gr di cacao amaro
- 100 gr di zucchero
- 100 gr di farina
- amaretti
e l'ho personalizzata con un goccio di rum e un po' di scorza di limone

La crema si fa così... (grazie alla ricetta di roxina - Cookaround)
Ho scaldato pian piano il latte, ho aggiunto il cioccolato e il cacao mescolando con la frusta.
Ho unito lo zucchero e la farina sempre mescolando e il goccio di rum (ops...forse era più di un goccio).

Ho fatto cuocere finchè la crema si è addensata mescolando continuamente per non formare grumi.
Ho versato la crema in una ciotola e lasciato raffreddare.
Poi ho imburrato e infarinato la tortiera, steso la frolla, rivestito lo stampo e punzecchiato con le punte di una forchetta.
Ho pestato grossolanamente una decina di amaretti e li ho sparsi sulla frolla.
Ho grattugiato nella crema al cioccolato ormai fredda la scorza di un limone, ho mescolato bene e ho versato la crema nella tortiera.
Ho decorato la torta appoggiando sopra la crema degli avanzi di frolla tagliati a forma di triangolo.
Infornato per 50 minuti a 180° e ...



Alcuni consigli...
Passati i 50 minuti, togliete subito la torta dal forno altrimenti la crema al cioccolato si asciuga troppo.
Resistete alla tentazione di mangiarla ancora calda, altrimenti non riuscirete a tagliare bene la fetta!

mercoledì 12 dicembre 2007

Santa Lucia... la notte più lunga che ci sia

Questa festa è una delle più belle tradizioni della Bergamasca.
Nella notte tra 12 e 13 dicembre, secondo la tradizione, santa Lucia percorre col suo carretto trainato da un asinello le strade di città e paesi per portare piccoli doni ai bimbi buoni.

Un po' di storia
Santa siracusana, Lucia è venerata sin dall’epoca paleocristiana, essendo stata martirizzata a causa della fede nel IV secolo d.C.
Profondamente amata, il suo corpo fu trafugato dalle Serenissima Repubblica Veneta e condotto a Venezia in una chiesa appositamente costruita, anche se la prima tomba si trova nella città natia.
La tradizione narra che a Lucia, il cui nome rimanda alla luce dello spirito, furono strappati gli occhi ed, infatti, l’iconografia vuole che la Santa li porti con se in un piattino. Il culto della santa si diffuse in tutto il nord Italia e a Brescia e Bergamo nel XV secolo, quando le città furono definitivamente conquistate dalla Serenissima. Qui, la Santa divenne un simbolo strettamente legato al suo nome ed andò a rappresentare l’ultimo giorno di luce prima dell’inverno e soprattutto prima del momento in cui le notti divengono più lunghe delle giornate. Ben presto alla Santa furono attribuite diverse caratteristiche, così che fu eletta protettrice della vista e invocata in caso di malattie agli occhi, ma anche come santa che porta doni ai bambini.

I preparativi
Ai bimbi la leggenda popolare ha colorito di poesia, la notte di S.Lucia; la Santa scende con un asinello a distribuire i doni ai bimbi buoni.
Bisogna far trovare sotto la cappa del camino, da cui discende, della paglia per nutrire l'asinello, e poi chiudere presto gli occhi curiosi al sonno, perché la Santa non vuol farsi scorgere.
Alcuni dicono che ai bimbi disubbidienti, ancora svegli per cercare di vederla, S.Lucia getta cenere negli occhi e passa oltre senza lasciare doni.
La notte del 12 dicembre vi è ancora l'usanza di appendere da parte dei bambini, alle finestre dei mazzetti di carote per ingolosire l'asinello di S. Lucia, ed invogliarla a lasciare più doni ai bambini.
Altro uso antico era mettere fuori dalla finestra uno zoccolo di legno chiuso davanti con dentro un po' di crusca per l'asinello ed un bicchiere di legno pieno d'acqua per dissetare Santa Lucia.
Accanto a tutto ciò veniva posto un lumino acceso per illuminare la finestra per indicare la presenza di bambini.

I doni del passato
La mattina, si apriva la finestra e si trovava ben poco: pastefrolle, caldarroste, carrube, castagne bollite, noci, nocciole, arachidi, cachi, mandarini, fichi secchi e croccanti fatti in casa con nocciole, acqua e zucchero, sandaletti, scarpe, oppure maglioni e calze pesanti di lana necessarie per l'inverno.
I regali per le bambine erano di solito bambole in legno o in pezza fatte dalla nonna; i bambini trovavano giocattoli di legno (cavallini, carriole, trenini, fucili), biglie e fionde.

(Testo estratto da www.carasantalucia.it)

martedì 11 dicembre 2007

Bauletti di risotto alla lattuga e limone



INGREDIENTI: per 2 persone
160 gr. di riso Carnaroli
70 cl. circa di brodo vegetale
succo di mezzo limone
scorza di mezzo limone
1 cespo di lattuga
parmigiano grattugiato
2 cucchiai di panna da cucina
1/2 bicchiere di vino bianco
poca cipolla bianca
4 cucchiai di olio evo
sale q.b.

PREPARAZIONE:
Fate il soffritto con olio evo e cipolla. Aggiungete il riso e fate tostare due minuti.
Spremete il limone e ricavate la scorza tagliata a julienne molto fine.
Fate sfumare con il vino bianco.
Cuocete il riso aggiungendo a mano a mano il brodo caldo, bagnando di tanto in tanto con il succo del limone fino ad esaurirlo.
Regolate di sale.
Togliete da 4 grandi foglie di lattuga la parte dura centrale.
Fatele sbollentare in acqua per 2 minuti.
Scolatele e immergetele subito in acqua fredda, per mantenere ben verde il colore.
Tagliate la restante lattuga a listarelle.
A cottura quasi ultimata, incorporate metà della scorza del limone e la lattuga tagliata a listarelle fini.
Terminata la cottura, mantecate con la panna e il parmigiano.
Asciugate bene con carta da cucina le foglie di lattuga che avevate sbollentato.
Appoggiate due foglie di lattuga su un piatto, accavallandole leggermente. Versateci sopra la porzione di risotto.
Ripiegate le foglie su se stesse, prima in un senso e poi nell'altro.
Appoggiate il piatto da portata sopra il "bauletto" e capovolgete in modo che la parte aperta delle foglie di lattuga rimanga sotto.
Decorate il piatto con scorze di limone e spolverate i "bauletti" con altro parmigiano.
Servite!!

preparazione bauletti di riso lattuga e limone

Waiting for Christmas 2007
Questa ricetta partecipa ad "Aspettando Natale 2007"

domenica 9 dicembre 2007

Tortini di patate al burro

Questi sono i tortini che ho servito con la salsa al pane postata qui sotto!


Prendete delle patate di media grandezza, sbucciatele e lavatele.
Tagliatele a fette di circa 1/2 centimetro con una mandolina.
Mettetele a cuocere in acqua non salata (altrimenti si spaccano troppo), finchè diventano tenere ma non troppo molli (circa 7-8 minuti).
Intanto fate sciogliere un po' di burro in una padellino, senza farlo soffriggere.
Usatene un po' per spennellare l'interno di stampini che possano andare in forno (potete usare anche quelli usa e getta di alluminio).
Impanateli con pane grattugiato togliendo quello in eccesso.
Scolate le fette di patata e salatele leggermente.
Distributite le fette di patata all'interno degli stampini, mettendo in ogni strato un po' di burro fuso.
Chiudete con un'ultima fetta di patata e spargete un po' di pangrattato.
Mettete in forno caldo a circa 170° per 10 minuti (non di più altrimenti seccano).
Sformateli su piattini individuali e serviteli caldi con una cucchiaiata di salsa al pane e vino rosso.
Mettete in tavola anche la salsa avanzata in una ciotola a parte, in modo che se qualcuno voglia aggiungerne ancora possa servirsi.

venerdì 7 dicembre 2007

Salsa al pane e vino rosso

Ricetta tratta dal libro di Vincenzo Buonassisi "La Grande Cucina Italiana e le sue Salse".
Vi riporto esattamente la ricetta originale, tra parentesi trovate le mie due uniche varianti.

Questa salsa era molto usata nelle regioni che appartennero un tempo alla Magna Grecia; poi è stata quasi dimenticata, e a volte si fa confusione con una salsa analoga che si trova ancora, qualche volta, in Gran Bretagna. Questa è la variante nostrana.



INGREDIENTI:
160gr. di pane secco
2 o 3 cipolle
3 filetti di acciuga
1 peperoncino rosso (io ho usato 1/2 cucchiaino di peperoncino in polvere)
2 dl. di vino rosso corposo
6 cucchiaiate di olio d'oliva
3 cucchiaiate di burro (io ho usato 1 cucchiaio di panna da cucina)
sale

PREPARAZIONE:
Scaldate l'olio in un tegame, unite la cipolla tritate o affettata sottile, aspettate che questa appassisca senza prendere colore e unite i filetti di acciuga.
Aspettate che questi si disfino e unite il pane sbriciolato, ma dovete adoperare solo la parte interna della mollica, eliminando la crosta.
Proseguite la cottura a fuoco basso, finché non si formi nel tegame un sugo ben amalgamato; a questo punto bagnate, in diverse riprese, con il vino rosso.
Lasciate che questo si consumi in parte e unite il peperoncino a pezzetti.
Proseguite ancora la cottura non dimenticando di aggiustare di sale. Aspettate che si formi un sugo denso e fate un'ultima aggiunta: il burro (o panna).
Ancora un minuto sul fuoco perché tutto leghi e la salsa al pane è pronta.

Secondo la vecchia tradizione questa salsa è molto adatta ad accompagnare pesci oppure ortaggi bolliti o patate lesse; ma potrebbe accompagnarsi benissimo anche a pasta e riso.

L'ho utilizzata per dei tortini di patate al burro... e l'ho provata anche sulle tagliatelle... divina!!!

mercoledì 5 dicembre 2007

Risotto al cavolfiore e paprika dolce

Oro e Rosso... sono i colori che più abbino alla magica atmosfera del Natale!
E allora perché non preparare un menù che richiama questi colori... come questo profumato risotto alla polvere di paprika dolce, spezia che più rossa non si può!


INGREDIENTI: per 4 persone
400 gr. di riso
mezza cipolla
200 gr. di cavolfiore
mezzo bicchiere di vino bianco
un litro circa di brodo
olio
burro
grana
sale


PREPARAZIONE:
Dividete il cavolfiore a cimette, lavatelo, scottatelo in acqua bollente salata e scolatelo dopo 5 minuti dalla ripresa dell'ebollizione.
Tritate la cipolla finemente e fatela appassire in 20 g. di burro e un cucchiaio di olio.
Buttate il riso, fate tostare per qualche istante, spruzzate con il vino bianco, poi cominciate a bagnare con brodo bollente, poco per volta, senza mai smettere di mescolare e senza aggiungere altro brodo se il precedente non si sarà assorbito. Regolate di sale.
Dopo 10 minuti unite il cavolfiore, un cucchiaio da minestra di paprika dolce in polvere e portate il risotto a cottura (occorreranno circa 18 minuti).
Mantecate con 20 gr. di burro crudo e 4 cucchiai di grana.
Servite ben caldo, spolverando il risotto con altra paprika.




Waiting for Christmas 2007
Questa ricetta partecipa ad "Aspettando Natale 2007"

lunedì 3 dicembre 2007

Oh my darling Clementine

Per questo aperitivo, ho utilizzato un Franciacorta DOCG brut rosè, di 12,5% vol., tenuto in fresco ad una temperatura di 8°C.
Il colore rosato è dato dalla composizione di uve Chardonnay, Pinot bianco e Pinot nero. Ha un gusto molto rotondo e un profumo intenso e fruttato.

Il nome mi è venuto così, spontaneo: frutto clementine = nome Clementine... leggasi Clementain ;)


Per circa 4 persone vi serviranno 5 clementine e 4 cucchiai circa di liquore al mandarino.

PREPARAZIONE:
Tagliate 4 clementine a metà e spremetele.
Versate il succo in una caraffina.
Unite il liquore al mandarino, mescolate e mettete la caraffa a raffreddare in frigorifero.
Al momento di servire, versate il succo riempiendo i bicchieri fino a poco meno della metà. Tagliate delle fettine rotonde dalla clementina avanzata, infilatele sul bordo del bicchiere e riempite i flute con lo spumante rosè.
Non mi resta che dire... salute!!


Waiting for Christmas 2007
Ottimo aperitivo in stile natalizio, e allora partecipa anche lui a "Aspettando Natale 2007"

domenica 2 dicembre 2007

Ricotta marziana? No, sicula!!!

Una fettina piccola perché è una bomba sta ricotta, un cubettino che lentamente si scioglie in bocca e sprigiona tutta la dolcezza e i profumi della Sicilia.


Ho trovato questa ricotta al pistacchio, di Zafferana Etnea, nel supermercato dove abitualmente faccio la spesa.
Si lo sò ci sono i coloranti, e ci saranno anche conservanti, ma ogni tanto un bel "chissenefrega" bisogna pur dirlo. Bisogna fare dei sacrifici per assaggiare tale prelibatezza.

Comunque se qualcuno magicamente avesse provato a farla con le sue manine, realizzata in modo naturale e genuino... io aspetto i suoi consigli!!