Sembra un piatto semplice che conosciamo praticamente tutti, ma come si fa la vera Amatriciana?
Chissà quanti di noi fanno il sugo con un soffritto di cipolla o aglio e poi ci aggiungono la pancetta. Chissà quanti altri cuociono i bucatini e ci spargono poi sopra del Parmigiano. Ai veri puristi dell'Amatriciana verrebbe "un colpo" sentendo queste cose!
Ho voluto quindi informarmi meglio sulla tradizione di questa ricetta originaria di Amatrice, paesino in provincia di Rieti.
Quando questo piatto è nato, Amatrice geograficamente era in Abruzzo. Si dice che fosse il pasto principale dei pastori che allora erano numerosissimi, per la sua semplicità e rapidità di preparazione.
Originariamente era senza il pomodoro e si chiamava "Gricia", poi con la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo che importò in Europa il pomodoro, furono aggiunti i pomodori e divenne "Amatriciana".
Ingredienti: per 4
500 gr. di spaghetti (assolutamente spaghetti!!!)
500 gr. di pomodori S.Marzano ben maturi
100 gr. di guanciale di maiale ben grasso tagliato spesso
100 gr. di pecorino non troppo saporito
(possibilmente dei Monti Sibillini)
1 cucchiaio di olio extra vergine
1/2 bicchiere di vino bianco secco
poco peperoncino
sale q.b.
Preparazione:
Sbollentate per pochi secondi i pomodori in acqua in ebollizione quindi passateli sotto l'acqua fredda, pelateli e tagliateli a filettini, privandoli dei semi (se utilizzate i pelati, sminuzzateli prima con le mani sfilacciandoli).
Tagliate il guanciale a mattoncini e mettetelo in una padella preferibilmente di ferro con l'olio e poco peperoncino.
Fate rosolare a fuoco vivace per qualche minuto fino a quando il guanciale avrà preso colore.
Bagnate con il vino e, non appena è sfumato, togliete dalla padella i pezzetti di guanciale e teneteli da parte possibilmente in caldo.
Mettete nel fondo di cottura i pomodori, poco sale e fateli cuocere a fuoco vivace per qualche minuto.
Rimettete in padella il guanciale, dopo un altro minuto di fuoco il sugo è pronto.
Nel frattempo avrete messo a cuocere la pasta, scolatela al dente e versatela in un recipiente possibilmente preriscaldato.
Spolverate la pasta con la metà del pecorino e versateci sopra la salsa ben calda.
Mescolate bene e servite la pasta ben calda passando a parte il resto del pecorino.
Per chi volesse deliziarsi con questo piatto...
Questo fine settimana ad Amatrice si terrà la 42 Sagra degli Spaghetti all'Amatriciana. In questa edizione, come per le 3 precedenti, sarà presente uno stand che distribuirà anche pasta senza glutine. Ecco il programma della Sagra
fonte della ricetta amatriciana.org
mercoledì 27 agosto 2008
lunedì 25 agosto 2008
Taramosalada
A proposito di Grecia... voglio farvi conoscere questa buonissima crema, che loro chiamano forse impropriamente "insalata", ha davvero un gusto originale. Viene servita abitualmente con una bella caraffa di Ouzo ghiacciato, ma a mio gusto personale la preferisco accompagnata a del buon vino bianco fresco.
Riporto qui la ricetta trovata nel web.
ταραμοσαλάτα (Taramosalada) in turco, è una salsa, un tipico meze (stuzzichini da aperitivo/antipasto), che si ottiene dalle ταραμάς (Taramàs), ossia le uova di carpa stagionate e salate, anche se più comunemente ed economicamente vengono sostituite con uova di merluzzo islandese e colorante per ottenere il colore rosa intenso finale.
Aggiungere ad 1 cucchiaio di taramà, della cipolla rossa e dello scalogno tritati in modo da avere un volume uguale a quello del taramà. Si ricopre con olio di semi, perché deve esser un olio non saporito in modo da non sovrastare in alcun modo il sapore del pesce. Si sbatte esattamente come per una maionese aggiungendo olio poco alla volta ed esattamente come per la maionese può impazzire e separarsi, in questo caso filtrare l'olio e ricominciare. Si può usare il frullatore o il frullino ad immersione.
Quando risulta soda aggiungere succo di circa 1/2 limone, poco alla volta. Si aggiunge infine della mollica di pane raffermo bagnata che addizionata e frullata insieme al tutto, serve per regolare la consistenza (che deve essere a livello divinamente soffice, ossia sembra semiliquida ma sorprende mantenendo la forma) e nel contempo far sparire quella sensazione di grasso tipo maionese, che non deve esserci nel taramà, va comunque aggiunta alla fine.
Note
• Una variante possibile, per far prendere consistenza alla salsa, è di utilizzare delle patate lesse al posto del pane raffermo, ma questo metodo è solo una scorciatoia per ottenere la cremosità necessaria, non è quindi una pratica consigliabile. Si arriva persino alla deprecabilissima aggiunta di panna e di gelatina.
• L'aglio è una aggiunta frequente sebbene il suo pungente sapore tenda a coprire quello delicato della taramà.
• È diffusa anche in Romania, senza cipolla, che si serve sminuzzata a parte, niente mollica di pane. Solo taramà, succo di limone ed olio d'oliva, montati tipo maionese.
fonte [www.wibo.it]
Con questo post partecipo a questa iniziativa di campo di fragole
Riporto qui la ricetta trovata nel web.
ταραμοσαλάτα (Taramosalada) in turco, è una salsa, un tipico meze (stuzzichini da aperitivo/antipasto), che si ottiene dalle ταραμάς (Taramàs), ossia le uova di carpa stagionate e salate, anche se più comunemente ed economicamente vengono sostituite con uova di merluzzo islandese e colorante per ottenere il colore rosa intenso finale.
Aggiungere ad 1 cucchiaio di taramà, della cipolla rossa e dello scalogno tritati in modo da avere un volume uguale a quello del taramà. Si ricopre con olio di semi, perché deve esser un olio non saporito in modo da non sovrastare in alcun modo il sapore del pesce. Si sbatte esattamente come per una maionese aggiungendo olio poco alla volta ed esattamente come per la maionese può impazzire e separarsi, in questo caso filtrare l'olio e ricominciare. Si può usare il frullatore o il frullino ad immersione.
Quando risulta soda aggiungere succo di circa 1/2 limone, poco alla volta. Si aggiunge infine della mollica di pane raffermo bagnata che addizionata e frullata insieme al tutto, serve per regolare la consistenza (che deve essere a livello divinamente soffice, ossia sembra semiliquida ma sorprende mantenendo la forma) e nel contempo far sparire quella sensazione di grasso tipo maionese, che non deve esserci nel taramà, va comunque aggiunta alla fine.
Note
• Una variante possibile, per far prendere consistenza alla salsa, è di utilizzare delle patate lesse al posto del pane raffermo, ma questo metodo è solo una scorciatoia per ottenere la cremosità necessaria, non è quindi una pratica consigliabile. Si arriva persino alla deprecabilissima aggiunta di panna e di gelatina.
• L'aglio è una aggiunta frequente sebbene il suo pungente sapore tenda a coprire quello delicato della taramà.
• È diffusa anche in Romania, senza cipolla, che si serve sminuzzata a parte, niente mollica di pane. Solo taramà, succo di limone ed olio d'oliva, montati tipo maionese.
fonte [www.wibo.it]
Con questo post partecipo a questa iniziativa di campo di fragole
sabato 23 agosto 2008
Cefalonia, uno smeraldo che si tuffa nel mare blu
Eccomi di ritorno da Cefalonia un'isola stupenda, un luogo in cui si respira il profumo del Mediterraneo. Una terra che emana magnificenza, calore, potenza della natura!
L'isola è molto grande e per girarla e visitarla bene siamo rimasti quindici giorni... sembrano molti, ma vi giuro che sono trascorsi in un battito di ciglia.
Ecco quindi qualche foto... so già che non renderanno giustizia alla bellezza dei paesaggi che mi sono rimasti negli occhi, ma soprattutto nel cuore.
Partiamo con la nave da Ancona, direzione Patrasso... le ore di traghetto sono molte ma quando esci sul ponte e ti accorgi che sei in pieno Mar Ionio e la terra non si vede più da un bel pò, ti sorprende una sensazione strana; ti senti infinitamente piccolo, ma nell'animo assapori la pace e l'immensità del mare.
[Tramonto dalla nave]
Mounda Beach, con la sabbia soffice e dorata...
e non avete idea di come sia trasparente l'acqua!
Spiaggia tra Poros e Skala... anche qui un'acqua di cristallo.
Grotta di Melissani
La particolarità di questa grotta lacustre è che una parte del soffitto è crollata consentendo così ai raggi del sole di penetrare all'interno. L'acqua illuminandosi crea dei colori e dei riflessi incantevoli.
Il lungomare di Argostoli.
Le onde disegnate fanno continuare il mare anche sul cemento!
I colori predominanti di una semplice e accogliente taverna greca... con il fresco pergolato che ripara dalla calura di mezzogiorno.
[Taverna Remetzo vicino a Kounopetra]
Ed ecco il pranzo nella taverna sul mare, anzi praticamente dentro il mare, a Karavomylos.
Insalata greca (Choriatiki), insalata di uova di pesce (Taramosalata) e naturalmente un bel vino bianco freschissimo!
Romanza, un'antica taverna sul lungomare di Poros.
E dal balcone della taverna ... il mare!
In tutte le taverne non può mancare il micio sotto il tavolo che con occhi dolci ti fissa implorando un piccolo bocconcino.
Con i resti dei miei pesci alla griglia ho ingrassato tutti i gatti di Cefalonia.
E per concludere in bellezza, dopo cena si sorseggia un bel mojito rinfrescante.
[Pikiona Cocktail Bar a Skala]
A tutti voi amici miei dico YAMAS ... che in greco sarebbe SALUTE !!!
L'isola è molto grande e per girarla e visitarla bene siamo rimasti quindici giorni... sembrano molti, ma vi giuro che sono trascorsi in un battito di ciglia.
Ecco quindi qualche foto... so già che non renderanno giustizia alla bellezza dei paesaggi che mi sono rimasti negli occhi, ma soprattutto nel cuore.
Partiamo con la nave da Ancona, direzione Patrasso... le ore di traghetto sono molte ma quando esci sul ponte e ti accorgi che sei in pieno Mar Ionio e la terra non si vede più da un bel pò, ti sorprende una sensazione strana; ti senti infinitamente piccolo, ma nell'animo assapori la pace e l'immensità del mare.
[Tramonto dalla nave]
Mounda Beach, con la sabbia soffice e dorata...
e non avete idea di come sia trasparente l'acqua!
Spiaggia tra Poros e Skala... anche qui un'acqua di cristallo.
Grotta di Melissani
La particolarità di questa grotta lacustre è che una parte del soffitto è crollata consentendo così ai raggi del sole di penetrare all'interno. L'acqua illuminandosi crea dei colori e dei riflessi incantevoli.
Il lungomare di Argostoli.
Le onde disegnate fanno continuare il mare anche sul cemento!
I colori predominanti di una semplice e accogliente taverna greca... con il fresco pergolato che ripara dalla calura di mezzogiorno.
[Taverna Remetzo vicino a Kounopetra]
Ed ecco il pranzo nella taverna sul mare, anzi praticamente dentro il mare, a Karavomylos.
Insalata greca (Choriatiki), insalata di uova di pesce (Taramosalata) e naturalmente un bel vino bianco freschissimo!
Romanza, un'antica taverna sul lungomare di Poros.
E dal balcone della taverna ... il mare!
In tutte le taverne non può mancare il micio sotto il tavolo che con occhi dolci ti fissa implorando un piccolo bocconcino.
Con i resti dei miei pesci alla griglia ho ingrassato tutti i gatti di Cefalonia.
E per concludere in bellezza, dopo cena si sorseggia un bel mojito rinfrescante.
[Pikiona Cocktail Bar a Skala]
A tutti voi amici miei dico YAMAS ... che in greco sarebbe SALUTE !!!
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