«È un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita.» William Shakespeare

sabato 31 gennaio 2009

Crostini "strapazzati" ai profumi mediterranei

Vi trovate all'improvviso a dover inventare un antipastino sfizioso con pochi ingredienti a disposizione?
Questi crostini sono velocissimi da fare, servono pochissime cose e li ho trovati ... irresistibilmente profumati!!!

Crostini "strapazzati" ai profumi mediterranei

INGREDIENTI: per una dozzina di crostini
2 uova fresche
qualche cucchiaio di salsa di pomodoro
poco latte
una manciata di capperi sott'aceto
origano essiccato
1 baguette (o altro pane per crostini)
olio extravergine q.b.
sale e pepe q.b.

PREPARAZIONE:
Tagliate una baguette a fette alte circa 1 cm e mettetele a tostare in una padella antiaderente con pochissimo olio (deve solo ungere leggermente il fondo della padella).
Rigirate le fette di pane fino a quando sono belle dorate.
Nella stessa padella mettete due cucchiaio di olio e sgusciatevi le uova.
Rompetele subito con un mestolo di legno per non farle rapprendere velocemente e aggiungete pochissimo latte per rendere il composto più morbido.
Unite subito anche la passata di pomodoro e regolate di sale e pepe. Mescolate bene "strapazzando" le vostre uova. Spegnete la fiamma e unite un po' di origano.
Distribuite quindi le uova sulle fettine di pane tostato e disponete su ogni crostino due o tre capperi.

Crostini "strapazzati" ai profumi mediterranei

martedì 27 gennaio 2009

Ho fatto i Bretzel !!!

Dopo averli assaggiati a Strasburgo ed aver cercato la ricetta nel web, mi sono finalmente decisa a provare a farli a casa artigianalmente.
Devo dire che se anche il sapore non è proprio lo stesso, sono ugualmente buoni e sfiziosi!!!


Bretzel

Ecco la ricetta che riporto fedelmente da Un tocco di zenzero e che naturalmente ringrazio tantissimo per lo spunto.

INGREDIENTI:
farina 500 g. (250 g. manitoba - 250 g. 0)
lievito di birra fresco 25 g.
sale 1 cucchiaino
zucchero 1 cucchiaino
acqua tiepida 180 ml circa
burro 80 g.
bicarbonato 100 g.
sale di guerande (o grosso) q.b.

PREPARAZIONE:
Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida.
A parte fate fondere il burro..mettete la farina setacciata in una ciotola molto capiente e, fatta la fontana, versate dentro tutti gli ingredienti (escluso il bicarbonato). Impastate per circa 10 minuti.
Fate una palla, ungetela leggermente e lasciate lievitare in una ciotola di terracotta coperta con un panno umido per 2 ore circa.
Riprendete l’impasto e lavoratelo per un paio di minuti, tagliate circa 12 striscie e formate dei cilindretti simili a grissini. Date loro la tipica forma di "cuore" incrociato.
Rimetteteli a lievitare per un’altra ora circa.
Portate 3 litri d’acqua a bollore e aggiungete il bicarbonato poco alla volta... evitando di ustionarvi con l’acqua bollente.
Immergete i panini nell’acqua uno alla volta per circa 30 secondi.
Man mano che li togliete dall’acqua, disponeteli sulla placca del forno ricoperta di carta forno, spennellateli con il tuorlo dell’uovo e prima di infornare cospargeteli di sale grosso.
Cuocete in forno preriscaldato a 220° per 20 minuti.
Sfornare e degustare caldi… anche freddi sono buonissimi!!

> QUI trovate, oltre alla ricetta originale, anche le foto dei vari passaggi.

Bretzel

UN PO' DI STORIA
Il brezel è un tipo di pane molto popolare in Germania e tra le altre popolazioni di lingua tedesca, compreso l'Alto Adige. A seconda delle regioni, viene detto anche laugenbrezel, pretzel, pretzl, breze o brezn. A Monaco di Baviera accompagna tradizionalmente il weisswurst insieme alla senape.
Viene preparato secondo il metodo di panificazione detto laugenbäck. In Germania indica il pane che, prima della cottura, viene immerso per qualche secondo nella soda caustica (tra gli additivi alimentari è identificata dalla sigla E 524). È proprio la soda caustica a dare il sapore e il colore caratteristici al brezel. Ha la forma di un anello con le due estremità annodate.
Gli ingredienti del brezel sono farina di grano tenero, malto, lievito di birra e acqua, oltre alla già citata soda caustica. In alcune regioni viene aggiunto anche lo strutto o utilizzata farina integrale, di farro o di altri cereali. Sulla glassatura di uovo sbattuto viene spolverato del sale grosso oppure dei semi di sesamo.
I fornai esperti eseguono un movimento veloce per dare al brezel in meno di un secondo la sua forma caratteristica. Generalmente ci vogliono anni di esercizio per accorciare i tempi di questo movimento.
Si racconta che sia il cibo da merenda più antico del mondo. Si dice che nei monasteri del sud della Francia e del nord Italia, intorno al 610 i monaci facessero con i resti dell'impasto delle striscioline che ricordavano le braccia di un bambino incrociate a mo' di preghiera. I tre buchi che si formavano, rappresentavano la santa trinità.
I monaci davano i Brezel come premio ai fanciulli che imparavano a memoria versi e preghiere della bibbia. Furono chiamati per tal motivo pretiola, ovvero ricompensa, e poi italianizzati come brachiola. In seguito, grazie ai misteri che riguardano le trasmigrazioni dei cibi, i pretiola attraversarono le Alpi e in Germania divennero conosciuti come Brezel o Pretzel. Prima consumati mezzi crudi, divennero tostati grazie a un fornaio che si addormentò sul posto di lavoro.
Ritratti in un libro di preghiere, si dice che fossero augurio di fortuna, prosperità e completezza spirituale. Divennero anche cibo pasquale, in Germania nel 1450. La leggenda racconta che i brezel arrivarono nel nuovo mondo sul Mayflower; è certo comunque che i brezel arrivarono in America nel 1710, grazie ai tedeschi.


[Da Wikipedia, l'enciclopedia libera - it.wikipedia.org]

sabato 24 gennaio 2009

Minestra di pasta e legumi profumata al finocchietto selvatico

Le pentole di coccio conferiscono ai legumi un sapore davvero speciale; la cottura a fuoco dolce e prolungata permette di esaltare tutto il profumo ed il sapore del piatto.
Questa minestra è un piatto completo e praticamente "perfetto" dal punto di vista nutrizionale, grazie all'abbinamento dei legumi con i cereali della pasta.


Minestra di pasta e legumi profumata al finocchietto selvatico

INGREDIENTI: x 4 persone
200 gr. misto legumi secchi per minestra (fagioli, lenticchie, piselli, fave)
100 gr. di pasta piccolo formato (io ho usato i sedanini)
1 carota
1 costa di sedano
1 cipolla dorata
2 cucchiai di passata di pomodoro
1 foglia di alloro
1 ciuffo di finocchietto selvatico
parmigiano q.b.
olio extravergine
sale
pepe

PREPARAZIONE:
Tenete a bagno i legumi secchi per mezza giornata.
Prendete un tegame in coccio, mettete qualche cucchiaio di olio e brasatevi le verdure tagliate a pezzetti. Unite i legumi, l'alloro, il pomodoro e coprite con acqua fredda, superando di circa 2 dita il livello dei legumi.
Coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per circa 1 ora.
Passato questo tempo, molto probabilmente il liquido si sarà asciugato quasi tutto, unite quindi ancora 1 tazza di acqua bollente e calate la pasta.
Regolate di sale e lasciate cuocere per il tempo indicato.
Tritate il finocchietto e unitelo quando la minestra è ormai pronta.
Servite con pepe macinato al momento, una spolverata di parmigiano e un filo d'olio a crudo.

Minestra di pasta e legumi profumata al finocchietto selvatico

mercoledì 21 gennaio 2009

Figà àea venessiana

ovvero ... Fegato alla veneziana ... una tipica ricetta della tradizione veneta.
Le origini di questo piatto sono da far risalire addirittura al tempo dei Romani, i quali cuocevano il fegato con i fichi in modo da togliere a quest'ultimo l'odore un po' troppo forte.
In questa ricetta il sapore deciso del fegato viene mitigato dalla dolcezza della cipolla, ed è così che i veneziani lo resero uno dei loro piatti più apprezzati e conosciuti.


Figà àea venessiana

INGREDIENTI:
500 g fegato di vitello
2 cipolle bianche
1/2 bicchiere olio extravergine
2 cucchiai aceto bianco (o di mele)
30 g. burro
pepe q.b.
farina q.b.

PREPARAZIONE:
Tagliate a fette sottili le cipolle e fatele appassire a fuoco lento in un tegame con metà olio, il burro e un po' di acqua. Devono cuocere per almeno 20-30 minuti e ammorbidirsi dolcemente.
Nel frattempo tagliate a striscioline il fegato e infarinatelo leggermente, poi scuotetelo per eliminare la farina in eccesso.
Togliere le cipolle dal tegame, aggiungere il restante olio e far rosolare a fiamma vivace il fegato per non più di 5 minuti.
Unire nuovamente le cipolle, aggiungere l'aceto e regolare di sale e pepe.
Far saltare tutti gli ingredienti per un minuto e servire.

Questo piatto và mangiato caldissimo e vi consiglio di consumarlo tutto, perché riscaldato il fegato diventa abbastanza duro e asciutto. Ottimo servito con la tradizionale polenta bianca veneta.

giovedì 15 gennaio 2009

Ravioli fritti con ripieno di coste e uvetta sultanina

Una sfiziosità croccante fuori e morbida dentro.
Il raviolo racchiude un ripieno che abbina sapori dolci, salati e speziati ... molto particolare!


Ravioli fritti con ripieno di coste e uvetta sultanina

INGREDIENTI:
400 gr di pasta per la pizza
200 gr di coste già prelessate
50 gr di uvetta sultanina
1 cucchiaino di curry
1 spicchio d'aglio
3 cucchiai di parmigiano
olio extravergine
sale

PREPARAZIONE:
Mettete ad ammorbidire in acqua tiepida l'uvetta sultanina
Fate insaporire in una padella qualche cucchiaio di olio con lo spicchio d'aglio.
Dopo qualche minuto, togliete l'aglio e unitevi le coste già lessate e l'uvetta ben strizzata dall'acqua di ammollo. Unite il curry e regolate di sale.
Fate rosolare la verdura per 10 minuti, quindi spegnete e fate raffreddare. Unite il parmigiano e mescolate.
Nel frattempo stendete sottilmente la pasta per la pizza sulla spianatoia, ricavandone delle striscie.
Prendete la verdura e formate sulla prima striscia tanti piccoli mucchietti distanti 4-5 cm uno dall'altro, proprio come se doveste fare dei ravioli.
Con l'aiuto di un pennello e di un po' di acqua, spennellate la pasta intorno al ripieno e quindi chiudete con una seconda striscia di pasta.
Premete bene con i polpastrelli per far fuoriuscire l'aria e tagliate a quadrati.
Mettete a scaldare l'olio in un tegame e friggete i ravioli in olio profondo per qualche minuto.
Scolateli su carta da cucina quando sono dorati uniformemente.

Ravioli fritti con ripieno di coste e uvetta sultanina

lunedì 12 gennaio 2009

Apple-pie ... per ringraziarvi dei premi

Rigraziamenti doverosi a chi in questi giorni di inizio anno mi ha premiato... Come iniziare meglio il 2009, se non con qualcosa di così speciale!!??

E allora grazie a Viz, manu&silvia, Fra e baby che mi hanno dedicato questo bellissimo premio ...



Ringrazio anche Paola che ha voluto "esagerare" premiandomi con ben due... Questa la sua motivazione, della quale non posso che essere davvero onorata: "Ho scelto di assegnare i premi a queste persone e ai loro blog, perchè sono le fonti a cui mi ispiro e mi ispiravo per le mie ricette e che mi hanno invogliato ad aprire un blog tutto mio!"


Scusate se non giro a mia volta i premi ... anche se solo "virtualmente", spero che una fetta di questa apple-pie possa in qualche modo essere la mia dimostrazione di affetto per voi, e se vi capita, provatela, perché è davvero straordinaria!
Apple-pie

Ho trovato la ricetta, che riporto fedelmente, sul forum di cucina di Cookaround. La ricetta è della mamma di una assidua utente del forum, Ciciona, e non smetterò mai di ringraziarla per questa torta spettacolare dalla frolla friabilissima ma morbida allo stesso tempo e dal ripieno "godurioso" e profumatissimo.


Apple-pie

Ingredienti per la frolla:
450 gr di farina 00
150 gr di zucchero
150 gr di burro
2 tuorli+ 1 uovo intero
1 cucchiaio colmo di miele
scorza di un limone
pizzico di sale
mezzo cucchiaino di lievito

Ingredienti per il ripieno:
1 kg di mele renette
1 hg di uvetta
1 bicchierino da liquore di rum
50 gr di pinoli
50 gr di mandorle
1 cucchiaio di cannella
2 cucchiai di zucchero
il succo di 1 limone

Preparazione:
Unite tutti gli ingredienti per la frolla in un robot da cucina e impastate velocemente fino a formare una palla.
Mettete l'impasto a riposare in frigorifero, ricoperto da pellicola, per circa un ora.
Sbucciate le mele e tagliatele a fette di circa 5 mm di spessore. Mettetele in una ciotola e bagnatele con il succo di limone. Unite zucchero, cannella, pinoli, mandorle tritate grossolanamente e l'uvetta precedentemente ammollata nel rum.
Mescolate tutto e lasciate riposare, così gli ingredienti si insaporiscono per bene.
Riprendete la frolla dividetela in due parti, una leggermente più piccola dell'altra che vi servirà da "coperchio".
Prendeta la parte più grande e stendetela su un foglio di carta forno: farete meno fatica, eviterete che si appiccichi alla spianatoia e sarà più semplice da sollevare per foderare la tortiera.
Prendete la sfoglia ottenuta e rovesciatela nella tortiera, imburrata ed infarinata e quindi staccate lentamente la carta forno e riempite con le mele e la frutta secca.
Stendete l'altro pezzo di pasta frolla, tagliatene un tondo abbastanza grande per poter ricoprire tutto il ripieno.
A piacere potete decorare la superficie con i pezzetti di frolla avanzati.

Apple-pie

E' molto importante lasciare qualche foro sulla superficie per far sì che durante la cottura il vapore esca, altrimenti la torta tenderà a rompersi.
Infornate in forno già caldo a 160°C per circa 1 ora. Lasciate raffreddare e spolverate di zucchero a velo.

Apple-pie

mercoledì 7 gennaio 2009

Risotto "patatoso" con carote e crema di porcini

Eccomi qui in super-ritardo con la mia ricetta per la raccolta di Viviana.
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Dato che qui la neve scende... scende ... scende, ho pensato di proporre questo caldo e confortante risottino.

La crema di funghi crea una morbidezza irresistibile e le fette di patate, lasciate intere, danno un tocco diverso al piatto.



INGREDIENTI: per 2 persone
1 grossa patata
180 g di riso
1 manciata di funghi porcini secchi
1 carota
1/2 cipolla bianca
2 foglie di salvia
1 spicchio d'aglio
1/2 bicchiere di vino bianco secco
60 g di burro
500 ml circa di brodo vegetale
parmigiano grattugiato
pepe nero
sale

PREPARAZIONE:Sbucciate la patata e tagliatele a fette di 3 mm circa di spessore.
Portate a bollore il brodo vegetale e tuffateci le fette di patata. Fatele cuocere per 7-8 minuti.
Mettete i funghi in acqua calda e fateli ammorbidire per 5 minuti.
Scolateli e fateli insaporire in una padella con poco burro, lo spicchio d'aglio intero, solamente schiacciato, e le foglie di salvia. Regolate di sale e pepe e spegneteli.
Mettete i funghi nel boccale del minipimer e frullateli fino ad ottenere una crema (se dovesse servire aggiungete qualche cucchiaio di brodo).
Affettate finemente la cipolla, grattugiate la carota e brasate lentamente le verdure con una noce di burro, mescolando di tanto in tanto.
Unite il riso e lasciatelo tostare per un minuto a fiamma vivace. Sfumate quindi col vino e portate a cottura per 15 minuti, unendo, quando necessario, del brodo bollente.
A fine cottura, unite al risotto la crema di funghi, le fette di patata e mantecate con un'altra piccola noce di burro e il parmigiano.
Spolverate abbondante pepe e servite ben caldo.

lunedì 5 gennaio 2009

Cantucci, che bontà!

I cantucci sono un classico "biscotto" natalizio che mi piace davvero molto. Irresistibili inzuppati in un buon Vin Santo o in un Passito.
Durante questi giorni di feste, con più tempo a disposizione, ho preparato molte cose buone tra cui questi dolcetti che non avevo mai avuto modo di provare a realizzare con le mie mani.
La ricetta presa dal blog "Dolci e non solo" l'ho trovata di semplice e veloce realizzazione.
Il gusto dei cantucci poi è sorprendente... favolosi!


Cantucci

INGREDIENTI:
600 gr di farina 00
400 gr di zucchero semolato
300 gr di mandorle (non pelate)
3 uova
1/2 bicchiere di latte
1/4 di bicchiere di olio d'oliva
1 bustina di lievito
buccia di limone
succo di 1/2 limone
un pizzico di sale

PREPARAZIONE:
Bisogna semplicemente mescolare insieme tutti gli ingredienti tenendo per ultime le mandorle.
Io ho utilizzato il mio robot da cucina ed ho fatto in un attimo.
Con l'impasto bisogna poi formare di filoncini di circa 3 dita di spessore, disporli sulla teglia foderata di carta forno e cuocerli a 180°C per circa 45 minuti.
Trascorso questo tempo bisogna toglierere i filoncini dal forno e tagliare in obliquo delle fette di circa 1 dito di spessore.
A questo punto si dispongono tutti i cantucci ancora sulla teglia e si rimettono in forno (150°C) per circa 20 minuti (10 da un lato e 10 dall'altro) per farli diventare dorati.

Cantucci

sabato 3 gennaio 2009

Strasburgo ... pura magia

Credo che sarà difficile smettere di pensare all'atmosfera che ci ha coinvolto in questi giorni di vacanza. Una città elegante, romantica e storica e al tempo stesso europea e moderna.
Strasburgo... è difficile da spiegare a parole, forse è molto più semplice che vi mostri qualche scatto, tra i più di 200 che ho realizzato in quattro giorni soltanto.

Partiamo dal quartiere che a mio avviso è quello più affascinante ... La Petite France... le sue casette con la tipica architettura dell'Alsazia, con le strutture in legno che sostengono i muri.
Le piccole bottege o i ristoranti storici aperti da secoli affacciati sulle rive del fiume Ill.







La cattedrale Notre Dame di Strasburgo, un edificio in stile gotico davvero maestoso.
Pensate che fino al 1874 è stata l'edificio più alto del mondo.



All'interno si possono ammirare delle meravigliose e coloratissime vetrate e l'orologio astronomico.




Nella piazza davanti alla cattedrale abbiamo trovato un carinissimo mercatino natalizio, con le sue piccole casette in legno strapiene di oggetti tipici e specialità golose del territorio.
Inutile dire quanto tempo abbiamo passato riempiendoci gli occhi di tutti questi colori e facendoci inebriare dal profumo e dal sapore di vino caldo speziato.





Questa è la chiesa di Saint Paul, sicuramente più piccola della cattedrale ma ugualmente affascinante ed imponente.



Ovunque vi giriate in ogni angolo, in ogni stradina trovate edifici di sorprendente bellezza, con i muri tutti decorati.



Le botteghe, i negozi, le pasticcerie sono delle piccole bomboniere, piene di ogni bontà.





E quando scende la sera, le luci e gli addobbi di Natale diventano scintillanti e l'atmosfera si fà ancora più magica.



Per concludere in bellezza la giornata non ci si può far mancare una cenetta nei suoi ristorantini così caldi, così come sono accoglienti le persone che abbiamo incontrato.
Le nostre papille hanno fatto salti di gioia nell'assaggiare piatti mai provati prima, raffinati e deliziosi come foie gras o escargot o più rustici e tradizionali come choucroute e jarrett de porc.



Insomma visitare Strasburgo è ... pura magia!


ah ... quasi dimenticavo ... Buon Anno a tutti!