«È un cattivo cuoco quello che non sa leccarsi le dita.» William Shakespeare

giovedì 16 ottobre 2008

Cachapas de budares

Il mais questo ingrediente conosciutissimo, specie per noi lombardi dove la polenta d'inverno è un rito quasi settimanale (e vi confesso che alcune famiglie la mangiano anche in pieno agosto con 40 gradi all'ombra).
Quella polenta che per i nostri nonni era praticamente l'unico "pane quotidiano" e ha sfamato tanta gente fino a pochi anni fà, purtroppo causando anche la terribile pellagra.

Cibo già utilizzato da millenni prima tra le popolazioni dell'America latina, scoperto da Colombo e portato in Europa. E proprio dal centro America e più precisamente dall'Isola di Margarita arriva questa ricetta a base di mais, trovata sul bellissimo e interessantissimo libro "Caraibi: una cucina multicolore" (edizioni Könemann-Culinaria).
A dir la verità la ricetta parlava di "panini" ma a me sono risultate più delle frittelle. Comunque il sapore è davvero molto interessante... da provare!

Cachapas de budares

Ingredienti:
400 gr. di mais in scatola
50 gr. di zucchero
1 cucchiaino di sale
2 cucchiai di acqua
2 cucchiai di farina 00 (circa 40 gr.)
2 cucchiai di farina autolievitante (circa 40 gr.)
burro q.b.

Preparazione:
Si mette il mais in un mixer. Si aggiunge il sale, l'acqua, lo zucchero e la farina e si frulla fino ad ottenere un impasto abbastanza denso (tipo pastella per fare le crespelle). Se fosse troppo liquido aggiungete ancora un pizzico di farina, se troppo denso aggiungete acqua.
Prendete a questo punto una padella antiaderente, spennellatela di burro e versate a cucchiaiate l'impasto. Dovrete formare dei dischi di circa 6-8 cm di diametro.
Lasciate colorire bene le cachapas da un lato per 2-3 minuti circa e poi giratele sull'altro lato solo per un minuto.

Le cachapas si servono caldissime.
Sono ideali come antipasto o stuzzichino per il loro sapore contrastante di dolce e salato insieme.
Si accompagnano splendidamente con del formaggio bianco cremoso che io ho aromatizzato con un pizzico di timo.



La ricetta partecipa a questa bella raccolta





 

Ecco cosa mi ha ispirato la scultura di Stefano Bianco... una donna dell'America latina che sul suo carro trasporta il mais come regalo a noi europei. Un dono prezioso più dell'oro che abbiamo ricevuto dalle popolazioni del centro America, lasciando forse in cambio soltanto troppe atrocità. 


Titolo dell'opera: Vi dono il mio oro

6 commenti:

  1. U pastoricco di saprori non nostrani si direbbe!!
    Bè noi adoriamo provare ccine e sapori nuovi!!
    Baci baci

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  2. Piatto piuttosto particolare ma interessante! Da provare!!
    Smack

    Sere - cucinailoveyou.com

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  3. Molto stuzzicante! Dalla foto non avrei mai immaginato che fossero frittelle di mais!!!
    Hai cambiato di nuovo look al tuo blog...sempre ottime scelte!
    Un abbraccio e buon weekend :)

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  4. Brava! Le ricette caraibiche mi hanno sempre attirato molto, come i caraibi del resto!!! buon week end!
    ^___^

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